N° 14
(PARTE PRIMA)
Non chiederti cosa può fare per te il tuo Paese, ma cosa puoi fare tu per il tuo Paese
John Fitzgerald Kennedy
(1917/1963)
v Per secoli
i Celti d’Irlanda, che chiamavano se stessi Gaels, avevano vissuto in relativa
pace con i loro fratelli della vicina isola oggi chiamata Gran Bretagna. A
volte erano stati alleati contro comuni nemici; altre volte, l’isola più grande
era stata il bersaglio delle scorrerie dei bellicosi irlandesi. Nell’aspro
nord, i fieri Scoti avevano, alla fine, soppiantato i Pitti, finendo per dare
il loro nome all’intera regione. Mentre l’isola manteneva pressoché intatta la
sua compattezza etnica, pur subendo ripetute scorrerie e tentativi d’invasione
da parte dei Vichinghi, nella parte centrale dell’isola sorella i Celti furono
soppiantati dagli Anglosassoni e dai Danesi ed, infine, questi furono conquistati
dai Normanni, nel processo che portò al formarsi della nazione inglese. Fu solo
nel XII secolo che il Regno d’Inghilterra cominciò ad interessarsi all’isola
che stava ad Ovest. Re Enrico II vi inviò un corpo di spedizione e si proclamò
Signore d’Irlanda, titolo che i suoi successori avrebbero, poi, trasformato in
quello di Re. La spedizione non riuscì a piegare gli indomiti irlandesi, ma era
sperabile che, col tempo, la situazione si sarebbe normalizzata ed il processo
di fusione tra la nobiltà anglonormanna e quella locale, già avvenuto in
Inghilterra, avrebbe, infine, portato l’armonia tra le due nazioni, unite nella
persona dello stesso sovrano. Purtroppo, un fattore imprevisto turbò questa
possibile evoluzione. Per una serie di motivi troppo lunghi da analizzare,
l’Inghilterra, governata da Enrico VIII, si convertì al Protestantesimo, mentre
l’Irlanda rimase fedele alla Chiesa di Roma. Il fatto non ebbe immediate
conseguenze negative, ma, dopo il 1649, quando i Puritani, guidati da Oliver
Cromwell presero il potere, giustiziando Re Carlo I, le cose cambiarono in
peggio. Per Cromwell, la Chiesa Cattolica era praticamente l’inviata di Satana
sulla Terra e lui era deciso a tutto per estirparla dall’Irlanda, anche a costo
di massacrarne la popolazione. Per riuscire nel suo intento, incoraggiò
l’emigrazione in Irlanda di Scozzesi Presbiteriani a cui furono affidati i
ruoli chiave nel governo dell’isola, politica continuata anche dai suoi
successori della restaurata monarchia: Carlo II e Guglielmo III D’Orange. Si
crearono così due classi di irlandesi: la classe dominante protestante, legata
alla Corona, che aveva dato loro terre e potere, e quella dei nativi cattolici,
irrimediabilmente relegati al ruolo di subordinati, senza voce in capitolo sul
governo delle loro esistenze. Per oltre un secolo, i Britannici si rifiutarono
tenacemente di concedere ai sudditi irlandesi quello che, al contrario, avevano
concesso senza troppe difficoltà a tutti i loro possedimenti oltremare: il
completo autogoverno interno. Questo stato di cose non poteva che alimentare il
malcontento degli irlandesi cattolici verso quello che era sentito come un
governo oppressore. Nacque, così, l’I.R.B., l’Irish Republican Brotherood, la
Fratellanza Repubblicana Irlandese, un movimento clandestino, in seguito
divenuto Irish Republican Army, Esercito Repubblicano Irlandese, il cui scopo
era la completa indipendenza dal Regno Unito ed il cui motto era, in Gaelico:
“Sinn Fein”. Vale a dire: “Noi soli”, a significare, la volontà di restituire
agli irlandesi il governo della loro patria.
Gli sforzi del movimento culminarono nella Rivolta della Settimana di
Pasqua del 1916, che portarono alla nascita del Libero Stato (in seguito,
Repubblica) d’Irlanda, ma, sancirono anche la permanenza nel Regno Unito delle
sette Contee dell’Ulster, abitate in maggioranza da Protestanti, che, nel
referendum del 1921, avevano votato per restare uniti alla Gran Bretagna.
Questa scelta disgraziata del Governo britannico di allora, portò solo a nuove
tensioni tra i due gruppi religiosi, che sfociarono nei disordini del 1969, la
cui gravità portò il Governo di Londra ad optare per un’occupazione militare,
di fatto, dell’Ulster. Seguirono circa 30 anni di attentati e repressioni
sanguinose da ambo le parti. Solo in tempi recenti, si è arrivati a stabilire
una fragile pace ed al tentativo di costruire un nuovo futuro senza sangue per
l’Ulster. Ma c’è chi non ha intenzione di abbandonare l‘odio, chi cerca ancora
la morte…
1.
Il
tuo nome è Capitan America, t’illudi di essere il simbolo di quei valori
simboleggiati dalla Dichiarazione d’Indipendenza e dalla Costituzione degli
Stati Uniti d’America. Sei dolorosamente consapevole del fatto che non tutti i
tuoi concittadini e, spesso, nemmeno il tuo stesso governo, vivono secondo quei
valori. Ma questo non ti ha mai dissuaso dal provare a rappresentarli. Alcuni
pensano che tu sia lo sgherro del tuo Governo, ma non lo sei, non lo sei mai
stato. Ed anche se potrai collaborare con chi occupa le stanze del potere, non
sarai mai al servizio del Governo, ma, sempre e solo, del Sogno Americano, così
come lo concepirono I Padri Fondatori. Cosa importa che non si sia realizzato
e, talvolta, sia diventato un incubo? Esso esiste e tu nei sei il guardiano. In
questi giorni sei a Belfast, Capitale dell’Irlanda del Nord per dimostrare che
la libertà e la giustizia per tutti sono valori universali e che vanno
preservati a tutti i costi, anche e soprattutto contro coloro che vorrebbero
riportare questa terra martoriata nel caos e nel sangue. Buona fortuna.
Il
Capitano dei Marines Elizabeth M. Mace ed il tenente della Marina Martin L. K.
Mitchell entrano nella cabina del Comandante della U.S.S. Simon Savage, il cui
volto tirato riflette il fatto che non ha praticamente dormito nelle ultime
ore.
-Buongiorno, Contrammiraglio, o
devo chiamarla Commodoro,[1]
ora che siamo in guerra?-
-Mi risparmi il sarcasmo,
capitano.- replica F.D.R. Savage.- Non sono dell’umore giusto stamani; dopo le
notizie giuntemi dal Comando, è più che
mai essenziale che lei scopra se i due incidenti della settimana scorsa sono
stati un caso, oppure no. È per questo che l’hanno mandata qui, giusto?-
-Infatti, Signore.- replica Lizzie
–E farò del mio meglio per scoprirlo.-
Poco
dopo, i due ufficiali del J.A.G. sono sul ponte.
-Nervosetto eh?- commenta la
ragazza.
-Ne ha ben ragione.- risponde
l’altro ufficiale. –L’ordine di attacco è stato dato e quindi siamo in ballo,
che ci piaccia o meno.-
-Già, che ci piaccia o meno.-
mormora Lizzie. Certo, nessuno ha chiesto il suo parere su questa guerra e, per
quanto la riguarda, la situazione è diversa da quanto era accaduto dopo l’11
settembre. Allora non aveva avuto dubbi e, con lei, buona parte del mondo, ma
adesso? Ricorda quanto suo padre le ha raccontato della Guerra del Vietnam e di
quella del Golfo (Dovrebbe chiamarla: la Prima Guerra del Golfo, adesso?), ma
anche quelle erano situazioni diverse, anche se, certamente, poco piacevoli.
Scosse la testa. Non è compito di un soldato farsi domande che spettano ai
politici, ma chi crede che i militari siano solo mostri assetati di sangue
dovrebbe pensarci molto bene. Quanto a lei, ha di certo un dovere da compiere
ed un giuramento da rispettare. Osserva un altro aereo decollare verso una non
meglio precisata destinazione, scuote ancora il capo e poi torna a concentrarsi
sulla sua attuale missione.
Un
bel costume sgargiante non è esattamente l’ideale per questa missione. Che cosa
aveva in mente Fury? Il tizio che devi fermare non è esattamente uno dei soliti
buffoni in costume con cui sono soliti scontrarsi i supereroi. No, il nostro
amico può essere chiunque e dovunque e potrebbe colpire sotto il tuo stesso
naso senza che tu te ne accorga, se non quando sarà troppo tardi, a meno che…
che sia questa l’idea di Fury? Usarti come una sorta di specchietto per le
allodole? Spera, forse, che Gael voglia sfidarti? Dal profilo che hai letto di
lui, la cosa potrebbe anche succedere. Gael non ama solo uccidere, vuole anche
dimostrare di essere migliore di coloro che gli danno la caccia e questo
potrebbe portarlo a tentare qualcosa di clamoroso contro Capitan America. Un
pensiero davvero consolante, non c’è che dire. Il tuo giro di ronda ti porta
proprio sopra l’alloggio occupato dal rappresentante del Ministero dell’Irlanda
del Nord ed è allora che una figura esce improvvisamente dall’ombra e qualcosa
ti cinge il collo:
-Niente di personale, amico.- dice
una voce bassa –Solo affari.-
Una
garrota, uno di quegli affari che gli spagnoli usavano per le esecuzioni, ti
sta stringendo il collo, privandoti dell’aria. Istintivamente annaspi e pensi
che ti sei fatto fregare come un principiante.
2.
L’aereo
militare atterra a Riad ed il passeggero viene accolto dal Comandante della
Base e dall’Ambasciatore Americano. J. William Mace
pensa che potrebbe finire con l’abituarsi al trattamento da VIP, che è
conseguenza dell’essere l’inviato personale del Segretario di Stato in Medio
Oriente. Naturalmente, non può fare a meno di chiedersi perché abbia accettato.
È dolorosamente ovvio che Colin Powell ha saputo spingere con abilità sul tasto
della sua vanità e lui c’è banalmente cascato. Il problema di cui è stato
incaricato di occuparsi è la guerra in corso tra Murtakesh e Halwan. Due
piccoli stati, poco più che fazzoletti di terra, ma la miccia da loro accesa
rischiava di scatenare un’esplosione molto grossa. Il Sultanato di Halwan aveva
un patto di mutua assistenza con il Wakanda ed anche se distratto da altre faccende,[2]
Re T’Challa, la Pantera Nera, non era il tipo da lasciare un alleato nei guai.
Le implicazioni di un intervento wakandano nell’attuale caos della situazione
africana non erano sfuggite al
Dipartimento di Stato, ma i recenti sviluppi avevano fatto passare la questione
in secondo piano. Mace sapeva di avere pochi margini di manovra, l’ultima volta
che ci aveva provato, ci aveva quasi rimesso la vita[3]
ed ora non è nemmeno sicuro di quanto può fare per riuscire nella sua missione.
-Novità?- chiese.
-Segni di guerriglia in
Rhapastan.- risponde l’Ambasciatore. –Un tentativo di abbattere il Governo O.N.U.-
Il
Rhapastan era una piccola nazione del
nord in cui, meno di un anno prima, il governo dittatoriale era stato abbattuto
da un’operazione di polizia dell’O.N.U. dopo una minaccia sventata di guerra
batteriologica.[4] Da allora,
il paese era un Protettorato O.N.U. presidiato da un contingente multinazionale
in cui spiccavano americani e russi. Disordini anche da quelle parti erano da
considerarsi un guaio molto serio.
-Credo che il lavoro non ci
mancherà.- commenta Will.
Harlem,
Stati Uniti. L’Assistente Sociale Sam Wilson entra nella sede del 28° Distretto
di Polizia ed in pochi minuti è nella sala agenti, per dirigersi verso una
scrivania dove è scritto: “Detective Sergeant Louis M. Snyder”. Dietro la
scrivania sta un nero massiccio con i capelli bianchi.
-Ciao Lou.- lo saluta Sam –Come va
da queste parti?-
-Oh Wilson, come vuoi che vada? La
solita vita di un distretto di frontiera.-
Sam
fa una smorfia di comprensione e Snyder gli chiede:
-Cosa ti porta qui?-
-Avete arrestato un certo Roscoe
Brand, l’altra sera?-
-Brand? Non saprei, il nome non mi
dice molto.-
-Un’irruzione in una crackhouse.-
-Oh quelli. Sono già partiti per
la Corte Municipale per la prima udienza, com’è che t’interessi di quei
relitti?-
-Non dovresti chiamarli così
Snyder, sono esseri umani.-
-Prima che tu parta con una delle
tue prediche, Wilson, ti dico che potrei essere d’accordo con te per quanto
riguarda quei poveri disgraziati di consumatori, ma non certo sugli
spacciatori. Quelli li rinchiuderei in una cella buia e butterei via la
chiave.-
-Comprendo il tuo punto di vista,
Snyder, ma non sono convinto che la sola repressione basti a…-
-Oh cavolo, questa non è una discussione
politica, giusto? Vai pure a salvare qualcuna delle tue anime perdute, se ne
sei capace, ma non credere di avere vita facile.-
Come
se non lo sapessi, pensa Sam.
Non
può finire così, pensa Capitan America, farmi ammazzare da un qualunque sicario
senza superpoteri. Sarebbe una misera fine per la leggenda di Capitan America,
non posso permetterlo a nessun costo. Riesce a far volare il suo aspirante
assassino sopra la sua testa e l’altro atterra sulla schiena. Cap si ferma un
attimo per riprendere fiato ed in quel momento, una freccia atterra tra i due
contendenti. Una freccia, pensa Cap, ma che diavolo…? Si gira e sul tetto
vicino vede un uomo vestito come un antico balestriere, in stile Robin Hood,
compreso il colore
-Un colpo d’avvertimento era dovuto.-
dice l’uomo –Ma, d’ora innanzi, chi minaccia l’onore dell’Inghilterra assaggerà
le frecce di Crossbow.-
Ma
il mondo è pieno di pazzi in costume? Si chiede Cap.
A
mezzo mondo di distanza, la mente di suo padre è impegnata in altre
considerazioni. Will Mace non riesce a concentrarsi abbastanza sul compito
affidatogli, continua a pensare ai suoi tre figli. Non si può dire che le loro
vite siano del tutto normali. Liz è dura e determinata, ha voluto seguire la
carriera militare, forse per dimostrargli che aveva la stoffa per essere
Capitan America, anche se lui aveva già scelto suo fratello per quel ruolo.
Jeff, d’altra parte, non era esattamente entusiasta, ma il suo senso del dovere
lo ha spinto ad accettare il compito; Roberta era l’unica ad avere una parvenza
di vita normale, una semplice studentessa, ma ora era sparita. Ci sono solo tre
possibilità: è sparita volontariamente, ma allora, perché abbandonare il suo
cellulare? Perché non avvertire qualcuno, non c’erano ami stati screzi tra
loro. Può essere rimasta uccisa nella
recente crisi,[5] Dio non
voglia, ed il suo cadavere essere finito chissà dove, oppure qualcuno l’ha
rapita. In questo caso, la domanda da porsi è: perché? Chi sarebbe stato il
bersaglio? La figlia del diplomatico, oppure la sorella di Capitan America? Ed
in quest’ultimo caso, come ha fatto il presunto rapitore a scoprire il segreto?
Può fidarsi di coloro che conoscono il segreto.. o no? La parte più frustrante
è non sapere, essere consapevoli che l’iniziativa è in mano a qualcun altro,
essere costretti ad aspettare le sue mosse.
La
scena ha un che di surreale, pensa Capitan America, un terrorista a terra, un
uomo che veste una bandiera ed uno in costume da balestriere e con una balestra
puntata su quello a terra.-
-Che intenzioni hai?- chiede Cap
al nuovo venuto.
-Quest’uomo è un nemico della
Corona.- risponde Crossbow –Vuole uccidere un funzionario della Regina, questo
è intollerabile ed io lo punirò come merita.-
-Non siamo più nel XII secolo,
amico.- ribatte Cap –Per punire i colpevoli ci sono le Corti di giustizia.-
-L’onore del regno esige la sua
morte.- replica, testardo Crossbow –Fatti da parte ora e lascia che le mie
frecce facciano il loro dovere.-
Così
dicendo, scocca il suo colpo.
-Noo!- replica Cap ed alza il suo
scudo a bloccare la freccia, poi si rivolge all’inglese –Ti ho detto che non
ucciderai nessuno.-
-Se ti opponi, dovrò ucciderti,
americano.-
Scocca
un’altra freccia e poi un’altra ancora. Cap le evita. Una dopo l’altra, poi gli
si getta contro. L’arciere non può essere abile quanto lui nel corpo a corpo,
ne è certo. Nel fervore della lotta, non si accorgono che Gael si è alzato ed è
sparito, poi, i rumori di voci concitate, seguite dal suono di sirene e Cap
sente:
<<Hanno ucciso Sir
Malcolm!>>
Che
stupido, pensa, non sono stato all’altezza del mio compito: un uomo è morto,
Gael è sparito e questo Crossbow… perfetto, sparito anche lui. Questa notte non
poteva finire peggio.
3.
Dove sia il luogo, Dallas Riordan non è ancora riuscita a capirlo. I suoi sforzi per liberarsi sono risultati vani, nonostante tutto l’addestramento ricevuto, Si sente frustrata, anche perché, la misteriosa Baronessa è la fuori a tramare chissà cosa e nessuno sembra in grado di fermarla. Se non altro vuol mantenerla in vita, per ora, e finché c’è vita, c’è speranza.
John
Watkins la pensa allo stesso modo. Nessuno si sarebbe preso la briga di
liberare Dallas, se voleva semplicemente ucciderla. Questa misteriosa Baronessa
doveva sapere che Dallas è innocente e c’è un solo modo in cui poteva saperlo
e, di conseguenza, doveva avere un piano ben preciso in mente. La sola cosa che
Watkins sa adesso è che il Battaglione V deve aiutarlo, a tutti i costi.
Falcon
vola alto sul quartiere di Harlem, Aveva giurato di esserne il protettore, ma non
è sempre stato all’altezza di questo giuramento. Un uomo in costume non è
sempre adatto per affrontare certi problemi, ma lui non ha mai smesso di
provarci. Come stasera, mentre dall’alto segue un ragazzo che spera lo porterà
sulle tracce di pericolosi spacciatori. Roscoe Brand non ha parlato né coi
poliziotti, né col Giudice, ma qualcuno gli ha pagato la cauzione e Falcon vuol
capire chi è.
Nella
sede della Fondazione Maria Stark sta per cominciare il meeting dei Direttori.
Sono presenti, tra gli altri, Pepper Potts, Presidente della Stark Solutions,
Happy Hogan, Amministratore Esecutivo e Janet Van Dyne, alias la meravigliosa
Wasp. Entra Tony Stark, uno dei principali finanziatori:
.Signori e signore…- annuncia -…vi
presento un nuovo membro del nostro consiglio… il professor Steven Rogers.-
Da
alcuni dei presenti, si leva un mormorio di sorpresa. Tony sorride e Steve lo
imita, un po’ imbarazzato. Bell’effetto, pensa.
Jeff
Mace non è affatto contento di quel che vede. Ha fallito e ne dovrà sopportare
il peso. Si è mescolato alla folla dei giornalisti, quando Betty Brant lo vede,
-Ehi Mace!- lo chiama –Brutto
affare, vero?-
Jeff
sorride amaro.
-Pare di si.- risponde. Gli fanno
eco grida e scariche di fucileria –Che diavolo sta succedendo?
-Estremisti protestanti hanno
organizzato una marcia di protesta per l’assassinio.- risponde Betty, che sta
ascoltando una radio –Hanno invaso un quartiere cattolico, sono nati degli
scontri.-
-Mio Dio!- esclama Jeff –Ma sono
tutti matti ?-
-Forse non tutti, ma chi ama la
violenza ed odia la fragile pace che questo martoriato paese sta faticosamente
raggiungendo, non può che essere soddisfatto.-
Gente
come Gael, pensa Jeff, ma lo troverà e, a dispetto di ogni ostacolo, Capitan
America lo fermerà una volta per sempre, dovesse inseguirlo per il mondo
intero.
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(PARTE PRIMA)
Il volo verso l’obiettivo è stato facile e
relativamente breve, ma ora viene il peggio, U.S.Agent lo sa; ma dopotutto, è
per quello che è stato addestrato. Non esita e salta nel vuoto. Al momento
giusto apre il paracadute e si lascia scivolare a terra. Bene, ora è sul posto,
adesso si tratta di trovare chi è venuto a cercare.
Secondo
quanto gli è stato detto, un gruppo di soldati americani ed agenti della D.E.A.
in missione antidroga sono dispersi proprio qui, nella jungla intorno a Tierra
Verde, uno dei tanti paesini del Centro America. Secondo quanto dice il dossier
che ha letto, sino a pochi anni prima Tierra Verde era governata da uno
spietato dittatore militare: il generale Felix Guillermo Caridad, il quale era
uno dei maggiori gestori del traffico di cocaina nella regione. La cosa era ben
nota alle alte sfere degli U.S.A., ma gli interessi politici in clima di guerra
fredda avevano fatto sì che si chiudesse un occhio sia sui traffici di Caridad,
che sulla sistematica violazione dei diritti umani da parte del suo governo.
U.S.Agent fa una smorfia. Non è certo la prima volta che sente discorsi di
questo genere. Ricorda ancora quando recitava il ruolo di Capitan America e fu
assegnato a fare da scorta a Tarantula, solo per scoprire che era solo un
assassino di povera gente colpevole solo di pensarla diversamente dal Governo
in carica nella Repubblica di Delvadia.[6]
Per Agent è quasi una seconda natura obbedire agli ordini del suo Governo, ma
se confliggono con la sua etica? Lui non è esattamente un assassino a sangue
freddo, eppure… quello che ha fatto con i Marziani cos’era se non il genocidio
autorizzato di un’intera razza? Se non l’avesse fatto, loro avrebbero
sicuramente sterminato l’intera umanità, eppure… il boy scout, Rogers, avrebbe
detto che ci doveva essere un altro modo, era la sua filosofia: non usare mai
più forza dello stretto necessario, non uccidere, se non quando non esiste
altra scelta. Beh ora Rogers era morto[7]
ed un altro rivestiva il ruolo di Capitan America e neanche tanto male, a dire
il vero, un giorno o l’altro avrebbe dovuto incontrarlo e chiarire certe cose.
Mentre
è immerso in queste riflessioni, Agent continua a camminare nella Jungla e non
si accorge del pericolo, finché non è troppo tardi.-
-Fermo!- gli intima una voce in inglese, mentre sente
lo scatto dell’otturatore di un fucile.
A
Washington, sede del F.B.S.A. l’agenzia governativa che si occupa di
superesseri, due uomini stanno parlando, sono: Jasper Sitwell, il Direttore e
Jack Norriss, il Vice Direttore.
-Non credo sia stata una buona idea lasciar andare
U.S.Agent in quella missione.- sta dicendo Sitwell.
-Non avevamo molta scelta, è stata una richiesta
esplicita del Consigliere per la Sicurezza Nazionale.- replica Norriss.
-Lo, so, ma, per quanto Agent sia in gamba, in quella
Jungla può esserci qualcosa di troppo grande per un singolo superumano.
Maledizione, rimpiango i vecchi tempi dello S.H.I.E.L.D., allora bastava un
ordine del Colonnello Fury, senza tanta burocrazia e si passava subito
all’azione.-
-Vero, ahimè. Che intendi fare allora?-
-Semplice.- risponde Sitwell –Se non avremo notizie
per domattina, manderemo una spedizione di soccorso e se alla Casa Bianca non
piace, beh tanto peggio. Intanto, cerchiamo di scoprire cosa nasconde quella
dannata Jungla.
Così
mi piace, pensa Norriss.
2.
U.S.Agent
si muove rapidissimo. Prima che l’uomo riesca a fare una sola mossa, il suo
fucile è a terra e l’uomo mascherato lo sta tenendo per il bavero.
-Tu sei americano, perché volevi sparami?-
-Io… io…- balbetta il ragazzo in uniforme.
-Che sta succedendo qui?- la voce è quella di un
tenente, non molto più vecchio del soldato ed è accompagnato da un civile, o,
per essere esatti, da un uomo c on una divisa diversa e lacera. Entrambi
guardano il nuovo arrivato
-Io ti conosco.- esclama il tenente –Sei U.S.Agent,
che ci fa qui uno come te?-
-Mi hanno mandato a tirarvi fuori dai guai.- risponde
Agent, ormai convinto di aver trovato gli uomini che cercava.
-Tu da solo?- esclama l’altro uomo –Non hai
possibilità contro quel che si annida la fuori.-
-E sarebbe? Parlatemene, dunque.-
Il
tenente comincia il suo racconto.
Jack Norriss entra
nell’ufficio di Sitwell ed annuncia:
-Ecco la risposta. È tutto nel resoconto di un agente C.I.A. a Tierra
Verde ed in fonti successive.-
-Racconta.- gli ordina Jasper.
3.
Il racconto di Jack
Norriss:
-Tutto comincia quando il dittatore di Tierra Verde, Felix Guillermo
Caridad, scopre che in una particolare zona del paese cresce una particolare
varietà di coca, irradiata da strane radiazioni. Chi assume quella cocaina
diventa, per un limitato periodo superforte, ma perde anche la ragione. Caridad
diviene ossessionato dall’idea di creare il suo superuomo personale ed aiutato
da un pazzoide tedesco, un certo Geist, mi sembra, comincia esperimenti
abbastanza folli…-
Il racconto del Tenente
Sullivan:
-Avevamo appena finito di “ripulire” il campo dei narcos e ci
apprestavamo a ritornare sui nostri passi, quando è accaduto. Hart, che era
nella retroguardia scomparve, lasciando dietro di se uno strano odore e d una
scia di qualcosa che aveva bruciato l’erba…Fu solo il primo assalto. Nel giro
di dieci minuti aveva preso cinque dei nostri. Era immune ai nostri colpi e
scappammo.
Jack Norriss:
-… Caridad scelse come candidato un superumano noto come Roughhuse, ma
le sue attività, i suoi traffici con l’Isola Stato di Madripoor attirarono
l’attenzione di uno speciale residente dell’isola, l’X Man chiamato Wolverine…-
Tenente Sullivan:
-Ci sentivamo spacciati e sopravvivemmo solo perché si ritirò nella
jungla, apparentemente soddisfatta del pasto. I nostri erano stati
letteralmente assorbiti.-
U.S.Agent sbotta:
-Chi o cosa vi ha attaccato, maledizione?-
-Lui!- esclama il tenente con un moto d’orrore.
Agent si volta e si
trova di fronte ad un essere di circa due metri, con una vaga forma umanoide,
bianco e con qualcosa che sembra una bocca spalancata.
Decisamente non sarà
una passeggiata, pensa.
FINE PRIMA
PARTE
NOTE
DELL’AUTORE
Fine di ben due primi
episodi nella tradizione dei vecchi split books che offrivano due brevi
racconti di due personaggi diversi. Spero che apprezzerete. Pochissime le
annotazioni:
1)
Crossbow è un
personaggio apparso in racconti di Devil inediti, scritti da Denny O’Neil,
proprio come Gael, li rivedremo entrambi nel prossimo episodio;
2)
Sempre nel prossimo
episodio sapremo altri interessanti dettagli sul misterioso essere nella jungla
di Tierra Verde. A chi non volesse aspettare e li possedesse, consiglio di
leggere Wolverine 17/22 Play Press, si chiarirà le idee.
Nel prossimo episodio, Cap in altre esotiche
locations e U.S.Agent alle prese con… beh non vorrete che vi riveli proprio
tutto, no? -_^
Carlo
[1] Nel sistema di Gradi della Marina Americana, i Contrammiragli sono divisi in due classi, la classe più bassa, contraddistinta da una sola stella, assume in tempo di guerra, la denominazione di Commodoro
[2] Per le quali, consiglio la lettura dei prossimi episodi di WorldWatch
[3] In Marvel Knights #12/14
[4] Come illustrato nella mini: Black Widow: The itsy, bitsy spider (Cavalieri Marvel #5/7)
[5] Ovvero Inferno²
[6] Spectacular Spider Man #138 (Uomo
Ragno, Star, #92)
[7] O almeno così crede lui